
Il 4 giugno di 20 anni fa, un'immagine colpiva il mondo occidentale, un ragazzo che affronta i carri armati, durante la repressione della protesta di Piazza Tienanmen e dice: "Perchè siete qui? Non avete portato altro che miseria..."
Il dissidente cinese Xu Youyu racconta a Federico Rampini di Repubblica:
"Un giovane si è piazzato in mezzo alla strada, blocca il carroarmato di testa. sta ritto in piedi, con la mano sinistra tiene la giacca a penzoloni, con la destra due sacchetti di plastica della spesa. La scena sembra irreale: i tank fermi uno dopo l' altro in fila indiana, quella figura esile che sembra soggiogarli. L' autista del primo blindato fa manovra, cerca di aggirare il ragazzo sulla destra. Lui gli si para davanti di nuovo, allarga le braccia come si fa per domare una bestia. Poi il giovane fa un salto, sale sul carroarmato per parlare col soldato visibile dalla feritoia. "Tornate indietro! Smettete di uccidere il nostro popolo!" è l' urlo che i testimoni ricordano. Poi tutto accade in un attimo: il ragazzo è sceso dal blindato, ora è circondato da amici che lo aiutano a scappare. La sua sorte è rimasta un mistero affascinante."
Oggi un giornalista francese sta svolgendo un'inchiesta per scoprirne l'identità.
"Un giovane si è piazzato in mezzo alla strada, blocca il carroarmato di testa. sta ritto in piedi, con la mano sinistra tiene la giacca a penzoloni, con la destra due sacchetti di plastica della spesa. La scena sembra irreale: i tank fermi uno dopo l' altro in fila indiana, quella figura esile che sembra soggiogarli. L' autista del primo blindato fa manovra, cerca di aggirare il ragazzo sulla destra. Lui gli si para davanti di nuovo, allarga le braccia come si fa per domare una bestia. Poi il giovane fa un salto, sale sul carroarmato per parlare col soldato visibile dalla feritoia. "Tornate indietro! Smettete di uccidere il nostro popolo!" è l' urlo che i testimoni ricordano. Poi tutto accade in un attimo: il ragazzo è sceso dal blindato, ora è circondato da amici che lo aiutano a scappare. La sua sorte è rimasta un mistero affascinante."
Oggi un giornalista francese sta svolgendo un'inchiesta per scoprirne l'identità.
La dimostrazione popolare di quel giorno era nata perchè in quell'anno ricorrevano: il 200° anniversario della Rivoluzione francese, il 70° del Movimento del Quattro Maggio e il 40° anniversario della Repubblica Popolare.
La gente sceglie Piazza Tienanmen perchè proprio lì, il 1° ottobre 1949, era stata proclamata da Mao la Repubblica Popolare. Lì gli studenti erano soliti discutere e studiare per poter continuare mentre faceva buio. Nella primavera questi dibattiti si fecero sempre più aspri e accesi. Il Partito Comunista definì quegli studenti "agitatori controrivoluzionari".
La risposta fu molto decisa: studenti e cittadini si trattannero sempre più nella piazza, che si trasformò in una città nella città.
Il 20 maggio, il governo proclamò la legge marziale e ordinò all'esercito di cacciare i dimostranti dall'area. Quel giorno la famosa fotografa dell'AFP, Catherine Heriette, scattò molte foto per documentare le repressioni.
La notte del 3 giugno, le truppe si avvicinarono, non viste, al perimetro della piazza. I carri armati si fecero largo tra le barricate delle studenti. A meggiorno del 4 giugno Piazza Tienanmen era libera.
Le immagini arrivate in Occidente non documenteranno le migliaia di vittime di quella notte.
Il numero delle vittime è tuttora un segreto di Stato, le stime raccolte da Amnesty International variano fra 700 e 3.000 morti. Ma le versioni concordano su questo: pochi morirono dentro il perimetro della piazza stessa.
Il numero delle vittime è tuttora un segreto di Stato, le stime raccolte da Amnesty International variano fra 700 e 3.000 morti. Ma le versioni concordano su questo: pochi morirono dentro il perimetro della piazza stessa.
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