lunedì 29 giugno 2009

giovedì 25 giugno 2009

domenica 21 giugno 2009

Le manifestazioni in Iran continuano...

Oggi su The Huffington Post capeggia la frase di solidarietà ai manifestanti iraniani del Presidente Obama: "We are bearing witness".
Nel post di Nico Pitney compare una frase che corrisponde perfettamente al mio pensiero, dopo aver visto il video che vi mostro qui sotto:





L'opinione della maggioranza va rispettata! Nessuno sa se davvero Ahmadinejad abbia vinto le elezioni, ma la maggioranza pensa che le elezioni non siano state regolari!
Soprattutto va rispettata la libertà di espressione di queste persone: bisogna finirla con le violenze, gli arresti e le uccisioni. Visto che alla stampa estera sono imposte inspiegabili restrizioni, le continue smentite del numero dei morti da parte della Tv di Stato iraniana mi sembrano raccapriccianti.
Così recita un articolo del Corriere della Sera:
"L'opposizione si affida al web, blog, siti e social network. Il regime replica con la propaganda di Stato affidandosi a tv, giornali e radio da lui controllate. Smentendo però diverse volte se stesso".

Alfons Mucha, pittore e scultore


Una mia carissima amica, che è in erasmus a Montpellier, mi ha raccontato di una mostra che ha visitato ieri. La mostra esibiva i quadri di Alfons Mucha. Purtroppo ho avuto una pessima professoressa di storia dell'arte al liceo, quindi tutto ciò che so è per iniziativa personale... così, anche questa volta, mi sono "autoistruita"!

Alfons Mucha è un pittore e scultore ceco, vissuto a cavallo tra '800 e '900, appartenente alla corrente dell'Art Nouveau.
I lavori di Mucha spesso raffigurano giovani donne in abiti dal taglio neoclassico, circondate da motivi floreali che formano cornici geometriche attorno alla figura. Il suo stile venne subito imitato, nell'arte e nella pubblicità, con esiti raramente all'altezza dell'originale.
Oltre che per le illustrazioni, Mucha è famoso per un'oper
a grandiosa sulla storia degli slavi, composta da 20 dipinti molto grandi e per le sue opere di design di oggettistica e gioielli.
Il suo stile è tornato di moda negli anni '60 ed è stato riportato in voga da artisti del tempo.

Ecco alcuni esempi del suo stile:





sabato 20 giugno 2009

se ne inventano di tutti i colori!




Una delle tante follie che ha ispirato il Presidente Obama!

Il sito di JibJab offre possibilità divertentissime e un sacco di situazioni già costruite in cui inserire la faccia di chi vuoi... sulla rete se ne inventano davvero di tutti i colori!
Io ero stata trasformata da un amico in una danzatrice artistica con tanto di tutina fucsia e nastro!

Non avrei mai pensato che anche l'uomo più potente del mondo sarebbe caduto vittima di JibJab!
Ma in tempi di crisi, farsi una risata ogni tanto non può fare che bene!

...dico ogni tanto, non tutti giorni a tutte le ore, come fa qualcun'altro...

Eduardo Antonio Puelles, ultima vittima di ETA




L'organizzazione terroristica ETA ha fatto ieri mattina una nuova vittima. Un poliziotto di 49 anni è morto nell'esplosione della sua auto. Era un vero basco che parlava euskera e aveva scelto di combattere contro il terrorismo nazionalista basco.

Da El Paìs:
Eduardo Puelles García, de 49 años, casado y padre de dos hijos, fue asesinado por ETA ayer por la mañana, cuando se dirigía a su trabajo como jefe del grupo de seguimientos (los que vigilan a los terroristas), con una bomba lapa c
on casi dos kilos de explosivo colocada en los bajos de su coche cuando se encontraba en un aparcamiento público en la localidad de Arrigorriaga. Las investigaciones apuntan a que el asesinato es obra de un comando de legales, es decir, terroristas sin fichar, huidos del golpe asestado en julio pasado al comando Vizcaya.


Il fratello della vittima ha detto:
"mi hermano no es una víctima del terrorismo, es un héroe, es un gudari"
I suoi colleghi: "Eduardo era un vasco noble y un español de corazón [...] un hombre bueno que amaba a su familia, a su pueblo, a la institución a la que se honraba pertenecer"

Migliaia di persone sono scese nelle piazze dei paesi e delle città baschi in silenzio per ricordare la vittima e per manifestare contro la violenza di ETA.
La delegittimazione di ETA è il punto di partenza per la legittimizzazione delle persone che lottano per la legalità democratica!

venerdì 19 giugno 2009

Qualcuno si ricorda ancora di lei!


da Democratic Voice of Burma:

Paul McCartney and U2 call for Suu Kyi’s release


June 19, 2009 (DVB)–Paul McCartney, U2 and Yoko Ono have joined the ranks of international celebrities marking the birthday of Aung San Suu Kyi with personal messages of support and renewed calls for her immediate release.
Today the Burmese opposition leader turns 64. It is the fourteenth consecutive year that she has marked her birthday in detention. Message of support from celebrities and international figures have been published on the 64forsuu.com website. "Aung San Suu Kyi is an inspiration to her country and to the rest of the world,” said Paul M
cCartney, while Yoko Ono published a poem that included the lyrics “Your heart beats with my heart. My eyes see what you see. My belief is your belief.” Other celebrities that have supported the 64forsuu campaign include David Beckham, Julia Roberts and Steven Fry. The renowned Indian musician and conductor Zubin Mehta added his voice to calls for Suu Kyi’s release. “As a proud neighbour of Burma, being an Indian…I am extremely hopeful that the authorities in Burma will not judge Aung San Suu Kyi and will release her as soon as possible on this [sixty-fourth] birthday,” he said. “I know I speak for hundreds of thousands of Indians who say that she is a shining light in our part of the world, and we pray for her quick release.” Meanwhile, British Prime Minister Gordon Brown today called for the toughening of sanctions against Burma. Writing in the Sydney Morning Herald, Brown praised Burma’s neighbours for [leading] the world in calling for Ms Suu Kyi's release”, while adding that the UN Security Council should “back the Secretary-General's efforts to bring about political progress through an early visit to Burma”. Ban Ki-moon was yesterday invited to visit Burma by the country’s ruling generals, although he is yet to make a decision due to suspicion that the trip may be used by the junta for propaganda purposes. Brown also offered his willingness to “extend the hand of friendship” were the military government to “rethink their ways”.

R
eporting by Francis Wade

... e in Malaysia:



(ANSA) - RANGOON, 19 GIU - La dissidente birmana Aung San Suu Kyi ha festeggiato oggi il suo 64/o compleanno dentro le mura del carcere d'Insein, a nord di Rangoon. I suoi sostenitori si sono mobilitati in tutto il mondo per ottenerne la liberazione e chiedere sanzioni piu' severe contro il regime militare. Il premio Nobel per la pace ha pranzato oggi con riso e pollo insieme al personale del carcere, dove attende il processo che potrebbe costarle una condanna a cinque anni per aver violato gli arresti domiciliari.

Il giornalista online

La figura che affianca il tecnico web nella redazione on line è, come facilmente si potrebbe pensare, il giornalista. Al giornalista compete la selezione, la gerarchizzazione e la presentazione delle notizie, partendo da fonti tradizionali o fonti sulla rete.
Il giornalista on line produce articoli direttamente all'interno del sistema editoriale, che permette l'immediata pubblicazione.
Quando è inviato per eventi p
articolari, lavora sul PC portatile e invia pezzi tramite internet. Il testo viene creato sul modello dell'ipertesto, infatti l'articolo è corredato di foto e link di approfondimento.
Inoltre, il giornalista può decidere di aprire un forum di discussione sul tema ed è lui stesso a moderare il dibattito.
Il giornalista online è inserito in una reda
zione multimediale, cioè in grado di gestire tecnologie e linguaggi testuali, audio e video. Le novità tecnologiche richiedono nuove figure professionali e il giornalista del futuro dovrà essere in grado di controllare una sempre più consistente mole di dati provenienti da diversi media.
La redazione online lavora per un prodotto che cambia continuamente. Si parla di un work in progress che viene continuamente rivisto e aggiornato. Questo lavoro è impostato in team di tecnici e giornalisti che collaborano fianco a fianco. Per questo, ques
ta redazione è meno gerarchizzata rispetto a una redazione tradizionale.


Ovviamente il giornalista online è sottoposto agli stessi rischi e alle stesse regole di tutti i giornalisti.
Innanzitutto, anche sul web bisogna rispettare le regole di copyright e verificare la provenienze dei dati.
Nuovi reati potrebbero configurar
si per deep-linking e surface linking. Infatti, se i contenuti provengono da un sito esterno bisogna porsi dei problemi. Si parla di surface linking quando viene linkata la home page di un sito, mentre si parla di deep-linking quando il collegamento si riferisce a una specifica pagina del sito. Nel caso in cui i titolari del sito chiedano di rimuovere il link è bene ottemperare alla richiesta.
Il problema principale potrebbe essere creato dai casi di deep-linking. Saltan
do la home page si saltano anche gli annunci pubblicitari lì presenti, questo finirebbe col ridurre il numero di accessi nelle pagine inserzionate con il conseguente deprezzamento degli spazi pubblicitari del sito. Non esiste una normativa che regola tali pratiche, ma vi sono due orientamenti: il primo considera il salto della home page penalizzante per colui che ha predisposto i contenuti richiamati; il secondo annulla i profili di illegittimità, muovendo dalla teoria dell'implied license to link, in forza della quale ogni titolare di un sito che si collega alla rete implicitamente invita gli altri a costituire un link nei suoi confronti.
Per evitare problemi, la maggior parte dei giornali online prevede un disclaimer o un frame che avvisa i lettori che si trovano su un sito diverso da
quello di partenza e quindi stanno navigando fuori dalla responsabilità della testata.

da: Marco Pratellesi, New Journalism, Bruno Mondadori, Milano, 2004


Ridiamoci sopra:
(cliccare sopra per ingrandire)


La notizia da Corriere.it:



GIRO DI VITE SULL´ONLINE - I pasdaran hanno minacciato di intervenire contro i mezzi di informazione online se non rimuoveranno da siti e blog notizie o commenti che «alimentino le tensioni». Si tratta della prima presa di posizione pubblica dei pasdaran dalla fine delle elezioni. I siti web e i social network come Facebook o Twitter sono diventati in Iran uno dei principali mezzi utilizzati dai persiani per cercare notizie di quanto avviene nel loro Paese sui siti internazionali.

«Stiamo assistendo a quella che potrebbe diventare la prima rivoluzione guidata da Internet della storia». Mahnaz Afkhami, scrittrice, attivista ed ex-ministra iraniana per gli Affari delle donne prima della rivoluzione khomeinista, non esclude che il regime degli ayatollah sia in procinto di cadere.

mercoledì 17 giugno 2009

Facce da Gaypride2009: tra eccesso e normalità

ogni volta mi chiedo quando avranno la possibilità di vivere davvero liberi/e e non discriminati/e!
la paura del diverso è inutile, siamo tutti uguali nelle nostre belle varietà!




da Wikipedia:

L'"orgoglio gay" si basa su tre assunti:
  1. che le persone dovrebbero essere fiere di ciò che sono,
  2. che la diversità sessuale è un dono e non una vergogna,
  3. che l'orientamento sessuale e l'identità di genere sono innati o comunque non possono essere alterati intenzionalmente.

dall'Ansa:
18 giugno 2009 - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato il memorandum che estende ai partner dei dipendenti federali gay gli stessi benefici già goduti dagli altri impiegati statali. Obama ha sottolineato di essere "molto orgoglioso" di questa decisione che rappresenta "un grande passo verso l'uguaglianza di tutti i cittadini" e corregge "errori del passato". "Abbiamo posto fine un'ingiustizia. Ora - ha aggiunto - sono stati riconosciuti dei diritti che finora erano stati negati".


venerdì 12 giugno 2009

4 giugno 1989: La protesta di Piazza Tienanmen


Il 4 giugno di 20 anni fa, un'immagine colpiva il mondo occidentale, un ragazzo che affronta i carri armati, durante la repressione della protesta di Piazza Tienanmen e dice: "Perchè siete qui? Non avete portato altro che miseria..."

Il dissidente cinese Xu Youyu racconta a Federico Rampini di Repubblica:
"Un giovane si è piazzato in mezzo alla strada, blocca il carroarmato di testa. sta ritto in piedi, con la mano sinistra tiene la giacca a penzoloni, con la destra due sacchetti di plastica della spesa. La scena sembra irreale: i tank fermi uno dopo l' altro in fila indiana, quella figura esile che sembra soggiogarli. L' autista del primo blindato fa manovra, cerca di aggirare il ragazzo sulla destra. Lui gli si para davanti di nuovo, allarga le braccia come si fa per domare una bestia. Poi il giovane fa un salto, sale sul carroarmato per parlare col soldato visibile dalla feritoia. "Tornate indietro! Smettete di uccidere il nostro popolo!" è l' urlo che i testimoni ricordano. Poi tutto accade in un attimo: il ragazzo è sceso dal blindato, ora è circondato da amici che lo aiutano a scappare. La sua sorte è rimasta un mistero affascinante."

Oggi un giornalista francese sta svolgendo un'inchiesta per scoprirne l'identità.

La dimostrazione popolare di quel giorno era nata perchè in quell'anno ricorrevano: il 200° anniversario della Rivoluzione francese, il 70° del Movimento del Quattro Maggio e il 40° anniversario della Repubblica Popolare.
La gente sceglie Piazza Tienanmen perchè proprio lì, il 1° ottobre 1949, era stata proclamata da Mao la Repubblica Popolare. Lì gli studenti erano soliti discutere e studiare per poter continuare mentre faceva buio. Nella primavera questi dibattiti si fecero sempre più aspri e accesi. Il Partito Comunista definì quegli studenti "agitatori controrivoluzionari".
La risposta fu molto decisa: studenti e cittadini si trattannero sempre più nella piazza, che si trasformò in una città nella città.


Il 20 maggio, il governo proclamò la legge marziale e ordinò all'esercito di cacciare i dimostranti dall'area. Quel giorno la famosa fotografa dell'AFP, Catherine Heriette, scattò molte foto per documentare le repressioni.
La notte del 3 giugno, le truppe si avvicinarono, non viste, al perimetro della piazza. I carri armati si fecero largo tra le barricate delle studenti. A meggiorno del 4 giugno Piazza Tienanmen era libera.
Le immagini arrivate in Occidente non documenteranno le migliaia di vittime di quella notte.
Il numero delle vittime è tuttora un segreto di Stato, le stime raccolte da Amnesty International variano fra 700 e 3.000 morti. Ma le versioni concordano su questo: pochi morirono dentro il perimetro della piazza stessa.

martedì 9 giugno 2009

Alla ricerca di buone notizie... ho trovato lei^^

Nel generale buon andamento delle donne del PD... Ecco la ragazza che, in Friuli, ha battuto Berlusconi!

Da un articolo di Repubblica:

ROMA - "Mi sveglio, un occhio ai dati e ... in Friuli Venezia Giulia Debora batte Papi 73.910 a 64.286!!". Trentotto anni, consigliere provinciali a Udine nelle liste del Pd, Debora Serracchiani era diventata nota a livello nazionale nello scorso marzo. Col suo appassionato, critico intervento all'assemblea dei circoli del partito, e col suo discorso cliccatissimo anche sul web. Forse per questo, Dario Franceschini aveva deciso di candidarla alle Europee. Scelta vincente, la sua: visto che, all'indomani del voto per l'Europarlamento, si scopre che proprio lei ha ottenuto, nella regione di appartenenza, più voti di Silvio Berlusconi, capolista del Pdl.


La Serracchiani afferma inoltre di "essere in generale soddisfatta del risultato conseguito dal Pd, perchè - spiega - anche se c'è stato un calo di consensi rispetto le politiche del 2004, credo che Dario Franceschini in questi mesi abbia fatto quasi un miracolo. Il Pd ha tenuto e non c'è stato quel crollo che qualcuno prevedeva e non c'è stato un exploit del Pdl. Credo che il Pdl sia stato punito perchè non sta dando soluzioni, in particolare non si occupa della crisi come dovrebbe". Conclusioni, almeno secondo Debora: "Il Paese sta cambiando".

Qui sotto i video del discorso all'assemblea del PD






giovedì 4 giugno 2009

Discorso di Barack Obama



Sicuramente veniamo tutti rapiti dal fascino del grande comunicatore. Ha mandato dei messaggi importanti, ha citato il Corano e ha raccolto grandi consensi. Ha parlato di concetti, che pronunciati da altri sembrerebbero del tutto utopici: cooperazione, pace, giustizia, rispetto, ...fino ad affermare che americani e musulmani possono conividere principi e imparare l'uno dall'altro. Ma con quella punta di realismo e di intelligenza, quando ammette che questo discorso non risolve da solo tutti i problemi. Il Presidente Obama riesce a riempire di speranza gli occhi di chi lo ascolta. Dai commenti a caldo, è facile intuire come tutti quegli occhi si aspettino di vedere i fatti.

lunedì 1 giugno 2009